Le finestre antirumore rappresentano una soluzione quanto mai valida per le abitazioni che si trovano a fare i conti con l’inquinamento acustico. Con tale espressione si intende la totalità degli effetti negativi che risultano prodotti dai rumori nell’ambiente.
E il rumore? Non è altro che la vibrazione di tipo sonoro che causa stati disturbanti o dannosi per l’essere umano. In casi estremi l’inquinamento acustico tende a provocare lesioni interne all’orecchio, portando alla perdita totale o parziale dell’udito oppure, semplicemente, a disturbare, con un impatto sgradevole tanto nelle ore diurne che in quelle notturne.
Parliamo di eventualità da non prendere sottogamba e che accadono, ad esempio, quando la casa è in un’area trafficata, in prossimità di una stazione ferroviaria o aeroportuale, nonché nei paraggi dei centri della movida.
Le finestre antirumore appaiono una protezione efficace, complice la dotazione di vetri che permettono di migliorare il comfort acustico, consentendo un isolamento ottimale delle mura domestiche e, di conseguenza, vivere normalmente gli spazi nella quotidianità.
In questo articolo scopriamo qualcosa di più sulle loro caratteristiche, così da potersi orientare al meglio nella scelta.
Come sono fatte le finestre antirumore
Partiamo col definire cosa si intende per finestre antirumore. Si tratta di una tipologia speciale di infissi pensata nell’ottica di assicurare una riduzione dell’inquinamento acustico all’interno delle mura domestiche.
Nel profilo possono essere disposti doppi o tripli vetri, abbinati a particolari materiali, fonoisolanti o fonoassorbenti. Essi vengono inseriti all’interno del vetro, che risulta non solo spesso, ma soprattutto performante, in quanto predisposto per ostacolare l’impatto dei suoni.
Che differenza c’è tra materiali fonoassorbenti e fonoisolanti? I primi hanno la capacità di assorbire le vibrazioni rumorose: ne sono un esempio il sughero, la lana di vetro e il truciolare.
I secondi sono pensati per isolare: respingono infatti le onde sonore senza poterle assorbire. Tra questi troviamo il piombo e la gomma naturale.
Pertanto, un’opzione non esclude l’altra: non a caso gli infissi antirumore presentano generalmente entrambe le tipologie di materiali.
Le tipologie principali di finestre antirumore
Le finestre antirumore si trovano realizzate secondo molteplici tipologie. La scelta dovrebbe essere fatta sempre esaminando un mix di fattori, in relazione al contesto di riferimento e agli standard che si desiderano ottenere: tecnici, funzionali ed estetici.
Parliamo, infatti, di infissi in grado non solo di assicurare una performance di eccellenza così da tutelare dai rumori, ma anche gradevoli come non mai a livello visivo. Vanno perciò intesi sia come un elemento strutturale che di arredo.
La realizzazione delle finestre antirumore può essere fatta su infissi già esistenti oppure tramite una sostituzione in toto. Per quanto riguarda la prima eventualità, le misure per attuarla sono principalmente le seguenti:
- Sostituzione degli infissi, montando vetrocamere in grado di assicurare un maggiore coefficiente di abbattimento acustico.
- Sostituzione dei soli vetri. Tale opzione è indicata quando il serramento è in buone condizioni ed è sufficientemente grande da ospitare una vetrocamera.
- Installazione di doppi serramenti.
Oltre al montaggio delle finestre antirumore è possibile predisporre ulteriori misure a coibentazione della casa, a cominciare dall’insonorizzazione delle pareti.
Fondamentale il montaggio, per il quale è consigliabile rivolgersi a dei professionisti qualificati, così come per la definizione della soluzione migliore da adottare, diversa a seconda delle caratteristiche della struttura abitativa. Pa maggiori informazione puoi contattarci senza nessun impegno.